Francesco Panerai racconta:
"Nel lontano 1986 ero
comodamente sdraiato sul divano a guardare la televisione,
quando mi suona alla porta un parrocchiano che mi invita ad
andare su alla chiesa di Quarto dove Mario Marzuoli, un capo
storico dello scoutismo fiorentino, spiegava cos'era e come
funzionava un gruppo scout.
Mario cominciò ad organizzare delle uscite alle quali oltre a me
partecipava anche Luigi Menischetti, Simone Lusini, e altre
persone.
Don Andrea, che aveva già avuto delle esperienze di scoutismo
nella parrocchia dell'immacolata, ci incitò a rendere la cosa
più concreta.
Cominciammo a partecipare alle riunioni e alle gite di un gruppo
scout dell'a)(&(/, il FI 2 cominciammo a capire come
funzionavano gli scout.
A questa attività mancava però uno scopo; così, dopo tante
discussioni, pensammo di provare a prendere un gruppo di ragazzi
in modo da offrire un punto di aggregazione per i giovani (visto
che a Bagno a Ripoli non ce ne sono molti), ma anche un percorso
educativo che offrisse dei valori.
Così nel 1987 con Simone Lusini, Mario Santonero, Luigi
Menischetti si iniziò a diffondere la notizia della presenza di
questo gruppo che si riuniva nei locali della chiesa di Quarto.
Vennero tanti giovani (fra i quali Guido Poggi, ora capo Clan)
con i quali si cominciò a organizzare delle uscite e delle
attività di finanziamento. Così dopo circa due anni il gruppo
somigliava molto ad un reparto (anche se c'erano ancora delle
grandi differenze d'età).
Cominciammo a comprare le tende e il materiale, e il padre di
Filippo Falli ci regalò e costruì un magazzino in cui
cominciammo a tenere il materiale di reparto, in seguito Don
Andrea fece costruire un prefabbricato dove cominciammo a
svolgere le nostre riunioni.
Si affacciò l'esigenza di diventare un gruppo riconosciuto
dall'Agesci, e in una vacanza di reparto in un bosco in Liguria
dopo averci pensato a lungo decidemmo i colori del nostro
fazzolettone: il fondo marrone per simboleggiare la terra con
due righe, una blu simbolo del cielo e dell'acqua e una verde,
simbolo della natura.
Così nel 1989 con la presenza di Don Andrea venne data la prima
promessa a me e a Simone Lusini e in seguito a tutto il gruppo.
Non avevamo un'uniforme ma cercavamo di darci un'immagine
indossando dei jeans e un maglione blu.
La necessità di entrare nell'Agesci nasceva anche dal
bisogno di aprire il gruppo verso l'esterno per poter avere
scambi con altri gruppi scout.
Passarono gli anni e il gruppo crebbe, e così anche il bisogno
di dividerci in fasce di età-
Dopo aver fatto attività di formazione in altri gruppi Agesci e
grazie all'appoggio del FI 26° siamo stati finalmente pronti per
cominciare a camminare con le nostre gambe. Così dopo aver
formato la comunità capi, le tre branche e aver raggiunto tutti
i requisiti il 19 Febbraio 2006 abbiamo, finalmente, festeggiato
la nostra entrata nell'Agesci."
Documentazione a cura della Sq. Leoni